# L'idiota
**Fiódor Dostoyevski**
Una parabola di tre amori: Myskin e Nastàs'ja, Aglàja e Myskin, Nastàs'ja e Rog"zin: "Se davvero tutte queste sono forme d'amore, ebbene è il concetto stesso di amore che ci si dissolve tra le mani, come una chimera che pu" assumere le forme più assurde e contradditorie, fino a far perdere qualsiasi senso al suo stesso nome". Un romanzo intessuto di tutti i principali temi della narrativa dostoevskiana, del dilemma dell'esistenza; un racconto polifonico di personaggi ambigui, non conclusi, che ruotano attorno alla figura del principe Myskin. Egli non è un profeta, né un cercatore di Dio che spera di trovare la Verità, un credo che gli sveli il significato della vita; no, l'"idiota" è un malato, a metà strada tra l'angelo e l'uomo, "uno che cerca nell'intimo della sua coscienza le motivazioni essenziali del suo modo di essere, evitando da una parte le insidie della volontà di autoaffermazione, e dall'altra ogni tentazione di voler rappresentare un modello o un esempio per gli altri, di pretendere di indicare a essi la via. Il mondo gli appare come un immenso enigma, che ora lo riempie di gioiosa e ammirata esultanza, ora invece gli fa avvertire una dolorosa stretta al cuore per lo struggente sentimento di essere l'unico estraneo a quel 'banchetto'"..
### Highlights
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- Egli diceva che quei cinque minuti gli erano sembrati un tempo lunghissimo, una ricchezza immensa; gli sembrava che in quei cinque minuti avrebbe vissuto ancora tante vite
- Ecco, quando appoggi la testa sotto quel coltello e lo senti scivolare sopra il tuo capo, ecco, proprio quel quarto di secondo dev’essere la cosa più terribile.
- Da qui in poi, riflessioni sul momento prima della morte (ghigliottina e pena di morte in generale).
- La pena di morte, per esempio, da noi non c’è più
- Da qui in poi, sulla pena di morte in Francia.
- calcolerei accuratamente ogni minuto di vita e non ne sprecherei neppure un [[../../Fragmentarium/Attimo|attimo]]!’
- Ma voglio piuttosto raccontarvi di un altro incontro che mi è capitato di fare l’anno scorso con un uomo
- Da qui im poi, storia di un uomo condannato al patibolo.
- ‘Va’ pure, sei stato graziato’
- Come successo allo stesso Dostoevski.
- Se mi restituissero la vita, che infinità si aprirebbe davanti a me! E tutto, tutto sarebbe mio! Se solo ciò fosse possibile, di ogni minuto io farei un secolo intero, non perderei un solo istante
- XIII
- Entra in casa della Filippovna.
- E forse ho voluto ricordarla perché probabilmente, da che mondo è mondo, nessuno mai si è fatto un segno di croce per lei
- Sopra la porta che metteva in un’altra stanza era appeso un quadro piuttosto strano per la sua forma: era lungo quasi due metri e alto meno di una trentina di centimetri.
- Il Cristo nella tomba di Hans Holbein.
- Che significa il fatto che è una malattia
- in mezzo all’angoscia e al senso di profondo buio e oppressione spirituale, per qualche [[../../Fragmentarium/Attimo|attimo]] il suo cervello sembrava infiammarsi e tutte le sue forze vitali entravano di colpo in tensione con un impeto straordinario. In quegl’istanti, che duravano il tempo di un fulmine, il sentimento della vita e dell’autocoscienza si moltiplicavano per dieci, e il suo cervello e il suo cuore s’illuminavano di una luce straordinaria;
- Il principe discese un gradino e si voltò.
- Qui racconta di episodi che ha vissuto recentemente, a proposito di religione e fede.
- Sì, per un istante come questo si può dare tutta la vita
- Ma tu lo sai chi era la Du Barry
- Du Barry, algo más de vida.
- è come se tutto ciò che c’è di umano in quell’uomo scompaia con quell’urlo
- Che importa che si tratti di uno stato di tensione anormale, se poi il risultato, se quella fugace sensazione, ricondotta alla memoria e analizzata in condizioni normali, si rivela come un’armonia e una bellezza di grado superiore e comunica un sentimento, mai provato e neppure intuito, di pienezza, di equilibrio, di pacificazione e di esultante, religiosa fusione con la più alta sintesi della vita
- Entrarono cinque persone
- Il "figlio di Pavliscev".
- Oh, quante cose volevo fare! E adesso non voglio più niente, non voglio volere più niente, ho dato parola a me stesso di non volere più niente; che cerchino pure la verità senza di me!
- Probabilmente questo non è vero, diciamo invece che le due intenzioni si sono fuse insieme. Due pensieri si sono combinati in uno solo, e questa è una cosa che accade molto spesso.
- Proprio la moralità, giacché se una timorata pavidità e una decorosa assenza di originalità rappresentavano – secondo un modo di pensare generalmente accettato da noi fino a oggi – l’indispensabile caratteristica di una persona perbene e attiva
- Voglio raccontarvi un fatto, signori
- Il liberalismo secondo Pavlovic.
- È un fatto che la mancanza di originalità, dovunque, in tutto il mondo e da tempo immemorabile, è stata sempre considerata come la prima ed essenziale qualità e la migliore raccomandazione per una persona attiva, efficiente e pratica, e perlomeno il novantanove per cento degli uomini (come minimo) sono stati sempre di questa opinione, e soltanto forse l’un per cento l’ha pensata e la pensa altrimenti.
- Parte seconda
- solo non ha pensato che non si può scrivere in questo modo a un idiota, perché un idiota prende tutto alla lettera, come infatti è stato.
- Parte terza
- In sostanza, da noi, in Russia, soltanto un uomo originale, o, per dirla con altre parole, irrequieto, poteva non diventare generale.
- non c’è dubbio che la pavidità e la totale assenza d’iniziativa personale sono state sempre considerate – e vengono considerate tuttora – come la caratteristica migliore e più essenziale di una persona pratica
- Del resto, sembra che una certa ottusità di mente sia una qualità quasi indispensabile, se non per qualsiasi uomo di azione, perlomeno per chiunque si occupi seriamente di accumular
- denaro
- Io non sono un esperto di letteratura, ma, secondo me, essa è interamente non russa, con l’eccezione forse di Lomonòsov, Pùškin e Gògol’.”
- Cercare liberali e letteratura russa.
- io attacco soltanto il liberalismo russo
- Pavlovic sul liberalismo russo.
- tutti i nostri socialisti sono dei proprietari o dei seminaristi. Tutti i nostri dichiarati e decantati socialisti, sia che risiedano qui o all’estero non sono nient’altro che liberali provenienti dalla classe dei proprietari dell’epoca della servitù della gleba
- Pavlovic sui socialisti russi.
- In primo luogo, che altro è il liberalismo, generalmente parlando, se non un attacco (giusto o sbagliato, questa è un’altra questione) all’ordine di cose esistente? Non è forse così? Be’, il fatto da me osservato consiste nella constatazione che il liberalismo russo non è soltanto un attacco contro l’ordine
- di cose esistente, bensì contro l’essenza stessa della nostra vita, contro tutto ciò da cui essa è costituita; cioè non contro gli ordinamenti russi, bensì contro la Russia stessa
- oh, quanto spesso capita d’incontrare da noi un liberale che riceve applausi da tutti, e che forse invece, in sostanza, non è altro che uno sciocco, ottuso e pericoloso conservatore, pur non sapendolo egli stesso
- Ciò che sembra è il contrario di quello che è. Con questa frase penso a [[../../Themarium/Personæ/Giovanni Lindo Ferretti|Ferretti]], penso ai progre/anarco/alternativi da telefilm.Approfondire.
- data la condizione di miseria in cui viveva il giovane, era naturale che gli dovesse venire in testa l’idea di uccidere quelle sei persone
- "data la condizione di miseria in cui viveva il giovane, era naturale che gli dovesse venire in testa l’idea di uccidere quelle sei persone.""Secondo la mia opinione personale, l'avvocato, espri- mendo questa sua idea così strana, era assolutamente convinto di esprimere l'opinione più liberale, più umanitaria e progressista che si possa esprimere ai nostri giorni."Un caso particolare o generale?
- Ma in fondo, il sogno o la veglia non era forse lo stesso?
- Se qualcuno che ami una donna più di qualsiasi cosa al mondo, o che almeno avverta nel suo intimo la possibilità di un tale amore, la vedesse improvvisamente in catene, dietro un’inferriata, sotto il bastone di un carceriere, ebbene, la sensazione che proverebbe potrebbe essere abbastanza simile a quella che provò allora il principe.
- ecco, proprio in questo spirito scientifico e pratico consiste forse la vera maledizione.”
- Durante la festa di compleanno del Principe Lev, dibattito su due modelli sociali e morali a confronto.Lèbedev critica i valori della nuova società industrializzata (il capitale, la razionalità scientifica, etc.) e lo svalutarsi di valori morali e spirituali.
- Ma vivere, mangiare e bere rappresentano una necessità generale
- Socialismo?
- La legge dell’autoconservazione e quella dell’autodistruzione sono ugualmente valide per l’umanità
- Ma io, miserabile, spregevole Lèbedev, non credo a questi carri che trasportano il cibo per l’umanità! Giacché questi carri che trasportano il cibo per tutta l’umanità, qualora manchi un fondamento morale al loro moto, possono, con perfetta indifferenza, escludere dal godimento di ciò che trasportano una parte notevole dell’umanità stessa, com’è già successo in passato
- La gente oggi non fa che correre, schiamazzare, strepitare e affrettarsi, dicono loro, per la felicità dell’umanità! ‘Troppo rumorosa e troppo industrializzata sta diventando oggi l’umanità, e sempre più scarseggia la pace spirituale
- Ma un amico dell’umanità che si basa su vacillanti fondamenti morali si trasforma in un antropofago dell’umanità, a prescindere anche dalla sua boria.
- ..
- Le ricchezze sono maggiori, ma le forze sono minori
- non c’è più un’idea che leghi a sé gli uomini, tutto si è rammollito e debilitato, tutto e tutti sono diventati fiacchi e snervati
- Tutti, tutti, tutti noi ci siamo infiacchiti
- È vero, principe, che lei una volta ha detto che la ‘bellezza’ salverà il mondo? State a sentire, signori,” gridò ad alta voce, rivolgendosi a tutti, “il principe sostiene che la bellezza salverà il mondo! E io sostengo che questi giocondi pensieri gli vengono in testa perché è innamorato.
- Di chi è la colpa se sono infelici e non sanno vivere, pur avendo davanti a sé sessant’anni di vita?
- Riflessioni di un malato terminale.
- Perché quello Zarnìcyn si è ridotto a morire di fame, pur avendo ancora sessant’anni da vivere
- Dal momento che è vivo, tutto è in suo potere
- L’importante sta nella vita, soltanto nella vita, nel processo della sua scoperta, in questo processo continuo e ininterrotto, e non nella scoperta stessa
- apprezzino troppo poco la vita e si siano abituati a sprecarla senza farne troppo conto, a viverla troppo pigramente e troppo incoscientemente
- LA MIA INDISPENSABILE SPIEGAZIONE
- La "spiegazione" di Ippolìt.Il sogno (la morte), la vita, la malattia e la morte. La coscienza del valore della vita, data sempre per scontato e apprezzata nel momento della malattia.
- in ogni idea nuova o geniale concepita da un uomo, o anche semplicemente in ogni idea seria germogliata nella mente di qualcuno, resta sempre qualcosa che è assolutamente impossibile trasmettere agli altri uomini
- “L’importante sta nella vita, soltanto nella vita, nel processo della sua scoperta, in questo processo continuo e ininterrotto, e non nella scoperta stessa!”“in ogni idea nuova o geniale concepita da un uomo, o anche semplicemente in ogni idea seria germogliata nella mente di qualcuno, resta sempre qualcosa che è assolutamente impossibile trasmettere agli altri uomini”Impossibilità di comunicare, di trasmettere, l'idea nella sua totalità, al punto da non poterne trasmettere l'essenza le.
- Non capivo, per esempio, come certa gente che disponeva di tanta vita davanti a sé non riuscisse ad arricchire
- eterna scontentezza
- La scontentezza di allora ha lo stesso aspetto di quella attuale.
- “Domani ‘non esisterà più il tempo’!” replicò Ippolìt, ridendo istericamente.
- “Il mistero! Il mistero! Lei si ricorda, principe, chi è che annuncia che ‘non esisterà più il tempo’? È un grande e possente angelo dell’Apocalisse ad annunciarlo.”
- Chi svaluta l’atto di carità individuale, per ciò stesso disconosce l’autentica natura dell’uomo e ne disprezza la dignità personale
- Gettando il suo seme, compiendo un atto di carità, una buona azione, in qualsiasi forma o modo, lei dona una parte della sua personalità e ne riceve in cambio una parte di un’altra
- Il seme della buona azione.
- Invece, nel quadro di Rogòžin non c’è neppure una traccia di tale bellezza; esso rappresenta nel modo più realistico il cadavere di un uomo
- "Invece, nel quadro di Rogòžin non c’è neppure una traccia di tale bellezza; esso rappresenta nel modo più realistico il cadavere di un uomo". L'umanità del Cristo deposto.
- quel volto non è stato affatto risparmiato: in esso è visibile soltanto la natura
- come avevano potuto credere che quel martire potesse risorgere? Involontariamente ti viene fatto di pensare che se la morte è così terribile e così inviolabili sono le leggi della natura, come è possibile infrangerle
- Quando si guarda quel quadro la natura ci appare come un mostro gigantesco
- implacabile e muto
- forza oscura, arrogante e assurdamente eterna, alla quale tutto è sottoposto
- c’è un limite di vergogna oltre il quale l’uomo non può andare
- Per la morale
- Suicidio e morale.
- Convengo che, diversamente, cioè senza questo continuo divorarsi reciprocamente, sarebbe stato assolutamente impossibile costruire il mondo
- ci fosse semplicemente bisogno della mia insignificante esistenza, dell’esistenza di un atomo, per assicurare il compimento di una qualche universale armonia nel suo complesso
- il suicidio è ancora l’ultimo atto che io possa intraprendere e portare a effetto di mia propria volontà
- Il suicidio è ancora l’ultimo atto che io possa intraprendere e portare a effetto di mia propria volontà.
- Chissà, forse io voglio approfittare dell’ultima possibilità che mi è concessa di agire. La protesta, certe volte, non è un atto insignificante...
- Mi hanno detto che Adelaìda, sua sorella, disse allora, vedendo il mio ritratto, che con una simile bellezza si può rovesciare il mondo.
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