> [!languages] [[#A che ora si mangia?|IT]] · [[#¿A qué hora se come?|ES]] # A che ora si mangia? > [!noteinfo] 25.11.2024 · #language #podcasts #it-lang Per necessità personale, ho riassunto il podcast di Alessandro Barbero [[#A che ora si mangia?|in italiano]]. #es-lang Por necesidad personal, he resumido el podcast de Alessandro Barbero [[#¿A qué hora se come?|en castellano]]. <iframe allow="autoplay *; encrypted-media *; fullscreen *; clipboard-write" frameborder="0" height="175" style="width:100%;max-width:660px;overflow:hidden;border-radius:10px;" sandbox="allow-forms allow-popups allow-same-origin allow-scripts allow-storage-access-by-user-activation allow-top-navigation-by-user-activation" src="https://embed.podcasts.apple.com/es/podcast/169-a-che-ora-si-mangia-barbero-riserva-palazzo/id1501956064?i=1000663585185"></iframe> > Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento le classi agiate europee hanno modificato l’orario dei pasti, spostando il pranzo da mezzogiorno a metà pomeriggio, in orari che a noi sembrano molto strani: all'epoca in cui scriveva i Promessi Sposi, per esempio, Manzoni pranzava alle 17. “Pranzar tardi” divenne uno status-symbol, col risultato che l’orario del pranzo si è spostato sempre più avanti, fino a raggiungere le 20 o le 21. Le conseguenze linguistiche si avvertono ancora oggi, come la nascita del breakfast inglese, per “rompere il digiuno” troppo prolungato in attesa del pranzo; oppure, in Italia, lo snobismo di chiamare, in certi ambienti, “colazione” quello che per la stragrande maggioranza degli italiani è tuttora il “pranzo” di mezzogiorno. > > [Alessandro Barbero - A che ora si mangia? - YouTube](https://www.youtube.com/watch?v=wO4wy39qzdQ) ###### A che ora si mangia? Tra la metà del XVIII secolo e la fine del XIX secolo, l’orario dei pasti principali si spostò progressivamente verso ore più tarde, seguendo un cambiamento legato sia alle trasformazioni sociali che alle influenze culturali. Se inizialmente il pasto principale si svolgeva intorno a mezzogiorno, col tempo arrivò a spostarsi fino alle 18:00, soprattutto nelle classi più agiate, che adottavano abitudini alimentari più elaborate e scandite da tempi meno legati alle necessità lavorative. Lo schema alimentare dell’epoca prevedeva un pasto principale, composto spesso da 4 o 5 portate, accompagnato da un pasto secondario più leggero. All’epoca, il termine “pranzo” veniva utilizzato per indicare il pasto principale, mentre il concetto moderno di “cena” come pasto serale non era ancora pienamente diffuso. Il giorno veniva già suddiviso in due parti principali: la “mattina”, che si estendeva fino all’ora del pasto principale, e il “pomeriggio”, che iniziava subito dopo, riflettendo una concezione temporale più legata ai ritmi alimentari che a quelli odierni. Il cambiamento negli orari dei pasti si deve principalmente all’evoluzione sociale e culturale delle classi più agiate, che cercavano di distinguersi dalle abitudini quotidiane delle classi lavoratrici. Queste ultime tendevano a mangiare a mezzogiorno, un orario funzionale alle loro lunghe giornate di lavoro. Le classi aristocratiche, invece, adottarono progressivamente un orario più tardo per il pasto principale, trasformandolo in un’occasione sociale e conviviale, lontana dalle necessità pratiche. Questa tendenza ebbe origine in Inghilterra, dove lo spostamento dei pasti fu inizialmente un segno di stile e raffinatezza, per poi diffondersi in Francia e, successivamente, nel resto d’Europa. In Italia, il cambiamento divenne evidente solo verso la fine del XIX secolo, consolidandosi con l’influenza delle mode europee e l’urbanizzazione, che contribuì a modificare abitudini e ritmi di vita. Si riteneva che i lavoratori delle classi meno abbienti, impegnati in lunghe e faticose giornate lavorative, tornassero a casa a mezzogiorno per consumare il loro pasto principale, in linea con un ritmo scandito dalla necessità di recuperare energie per il resto della giornata. Al contrario, le classi aristocratiche seguivano un ritmo di vita più rilassato e sregolato: erano solite svegliarsi tardi e andare a dormire tardi, il che contribuiva a spostare progressivamente anche l’orario dei pasti. Questo fenomeno può essere spiegato da due dinamiche principali. Da un lato, le classi aristocratiche, che vivevano di rendita, adottavano abitudini apparentemente disordinate, ma in realtà ben calcolate per distinguersi dalle classi lavoratrici, vedendo in questo comportamento un segno di privilegio e superiorità. Dall’altro lato, le classi borghesi più agiate giustificavano lo spostamento dei pasti sostenendo che le ore del mattino erano dedicate ad attività produttive, lavorative o commerciali. Poiché generalmente non si dedicavano al lavoro dopo il pasto principale, posticiparlo consentiva loro di sfruttare al massimo la mattina e il primo pomeriggio per gli affari, senza interrompere la produttività. Fu proprio a causa di questo cambiamento negli orari dei pasti che venne introdotto un nuovo pasto intermedio: in Italia la _colazione_ o _colazione de forchette_ (in francese _déjeuner_), una sorta di antenato del moderno brunch. Questo pasto cucinato, consumato a metà mattina, aveva lo scopo di placare la fame e fornire energia per proseguire con le attività quotidiane, soprattutto nelle classi più agiate che tendevano a posticipare il pasto principale. Parallelamente, nacque anche il concetto moderno di colazione (_breakfast_), intesa come il pasto mattutino per “rompere il digiuno” della notte. Questo nuovo modello alimentare iniziò a prendere piede soprattutto con l’urbanizzazione e i ritmi di vita che richiedevano maggiore energia fin dalle prime ore del giorno, consolidando così una nuova struttura dei pasti che rispondeva alle esigenze della società moderna. Quando gli orari del pasto principale si spostarono dal mezzogiorno al tardo pomeriggio o alla sera, a seconda del territorio, emerse il dibattito su quale termine fosse più appropriato per definire il pasto principale. In Francia, il termine _dîner_ continua a essere utilizzato per indicare la cena, sebbene in altre regioni francofone, come il Québec, si preferisca il termine _souper_, che originariamente designava la cena (simile al catalano _sopar_). Allo stesso tempo, il termine _déjeuner_, che oggi in Francia indica il pranzo, in passato si riferiva alla colazione. Questa parola deriva dal latino _disieiunare_, che significa “rompere il digiuno notturno”. Con il passare del tempo, il termine è stato adattato per indicare la colazione leggera, che oggi viene chiamata _petit-déjeuner_. Questa evoluzione linguistica riflette i cambiamenti culturali e sociali legati agli orari e ai significati dei pasti, che si sono trasformati per adattarsi alle nuove abitudini quotidiane. In Italia, con lo spostamento del pasto principale verso la sera, si consolidò l’uso del termine _cena_ per indicare l’ultimo pasto della giornata, adattandosi gradualmente al linguaggio comune. Tuttavia, persisteva ancora, soprattutto in passato, una distinzione arcaica o di tono più formale, in cui il pranzo veniva chiamato _colazione_, distinguendolo tra _prima colazione_ (l’attuale colazione mattutina) e _seconda colazione_ (il pranzo). Questa terminologia era più diffusa nelle generazioni passate e, fino a qualche decennio fa, poteva ancora essere sentita in contesti rurali o familiari. È probabile che questa evoluzione terminologica abbia influenzato anche altri paesi latini, come la Spagna, contribuendo alle differenze (e alla confusione) nei termini _desayuno_, _almuerzo_ e _comida_. Questi termini, infatti, variano nel loro significato a seconda delle regioni e delle tradizioni locali, riflettendo una diversificazione linguistica e culturale che affonda le radici in antiche abitudini alimentari condivise e poi reinterpretate. ###### ¿A qué hora se come? Entre mediados del siglo XVIII y finales del siglo XIX, el horario de las comidas principales fue desplazándose progresivamente hacia más tarde. Si antes se comía al mediodía, con el tiempo la comida principal llegó a realizarse incluso a las 6:00 de la tarde. Esto se debía a que, en aquella época, se concebía un esquema alimenticio basado en una comida principal, que podía incluir hasta 4 o 5 platos, y una comida secundaria. En ese entonces, todo se denominaba simplemente "comida" (en italiano, _pranzo_), ya que no existía el concepto de "cena". Además, se consideraba "mañana" el tiempo hasta la hora de comer y "tarde" (o _pomeriggio_) el periodo posterior a la comida. El cambio en los horarios de las comidas se atribuye principalmente a una actitud esnob de la aristocracia de la época, que buscaba diferenciarse de los hábitos de las clases más pobres. Estas últimas solían comer al mediodía debido a sus largas jornadas laborales. Este cambio de horario afectó principalmente a las clases altas y comenzó como una moda en Inglaterra, extendiéndose luego a Francia y, finalmente, al resto de Europa. En Italia, por ejemplo, este cambio no se consolidó hasta finales del siglo XIX. Se consideraba que los trabajadores pobres trabajaban todo el día y regresaban a casa al mediodía para comer. En contraste, las clases aristocráticas seguían un horario más relajado: solían despertarse tarde y acostarse tarde, lo que hacía que también comieran más tarde. Este fenómeno puede explicarse por dos razones principales: por un lado, el esnobismo de las clases altas que vivían de rentas y llevaban un estilo de vida desordenado; por otro lado, las clases altas burguesas justificaban este horario tardío argumentando que aprovechaban las mañanas para trabajar o hacer negocios. Como generalmente no trabajaban después de comer, retrasar la comida les permitía dedicar más tiempo a sus actividades laborales o comerciales. Fue precisamente por este cambio en los horarios que se introdujo una nueva comida intermedia: en Italia la _colazione_ o _colazione di forchette_[^1] (en francés, _déjeuner_), lo que hoy podría considerarse un brunch. Esta comida cocinada tenía como propósito saciar el hambre a mitad de la mañana y proporcionar energía para continuar con las actividades del día. De ahí surgió también el concepto moderno del desayuno (_breakfast_), pensado para romper el ayuno nocturno y aportar fuerza durante la primera parte del día. Cuando los horarios de la comida principal se desplazaron del mediodía hacia el atardecer, según el territorio, surgió la necesidad de debatir qué palabra era la correcta para definir la comida principal. En Francia, la cena sigue llamándose principalmente "dîner" (comida), aunque en otras zonas de habla francesa, como Quebec, se utiliza la palabra "souper", que originalmente designaba la cena (similar al catalán _sopar_). Por otro lado, el actual "déjeuner", que ahora significa almuerzo, antiguamente se refería al desayuno. Este término deriva del latín _disieiunare_, que significa "romper el ayuno nocturno", y con el tiempo pasó a llamarse "petit-déjeuner" para designar el desayuno ligero. En Italia, con el desplazamiento de la comida principal hacia la noche, predominó el uso de "cena" para referirse a esta última comida del día, adaptándose al lenguaje común. Sin embargo, aún persiste una forma arcaica o esnob de llamar al almuerzo (pranzo) como "colazione", diferenciándolo entre "prima colazione" (el desayuno) y "seconda colazione" (el almuerzo). Esta distinción era más común en generaciones pasadas y todavía podía escucharse en contextos rurales o familiares hace algunas décadas. Es probable que esta evolución terminológica también haya influido en España, lo que podría explicar las diferencias y confusiones en los términos "desayuno", "almuerzo" y "comida", que varían según las regiones y tradiciones locales. [^1]: Un francesismo che persiste anche nel catalano.